Napoli, 17 gennaio 2013- Resta ai domiciliari il consigliere regionale del Pdl Massimo Iannicello, arrestato lo scorso 20 dicembre nell’ambito dell’inchiesta sull’uso improprio dei rimborsi riservati ai consiglieri regionali della Campania. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Napoli confermando l’ordinanza di custodia emessa nei confronti del politico pidiellino per un’accusa di truffa aggravata. Secondo quanto accertato nell’inchiesta condotta dal pm Giancarlo Novelli e coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, Ianniciello avrebbe ottenuto rimborsi per circa 65mila euro esibendo fatture per operazioni e spese fantasma. Nell’udienza davanti al Riesame c’è stato anche un colpo di scena. Tra i documenti c’è un’informativa su un presunto tentativo, attuato da una persona della quale non è trapelata l’identità, di indurre un imprenditore che aveva rilasciato alcune false fatture, testimone chiave dell’inchiesta, a ritrattare le dichiarazioni a carico dell’indagato. Insomma secondo i magistrati Ianniciello si sarebbe mosso male anche dopo l’applicazione della misura cautelare. Intanto ieri è stato ascoltato dai magistrati anche il consigliere del pd Nicola Caputo raggiunto da una perquisizione insieme al collega pdl Polverino. Caputo ha fornito la sua versione sui fartti contestati esibendo documenti e fatture. E tra interrogatori e e provvedimenti del riesame va avanti l’inchiesta sulla gestione dei fondi riservati al consiglio regionale Un’inchiesta che riguarda tutti i gruppi e proprio sulla scorta dei sequestri della documentazione presso gli uffici regionali del centro direzionale.
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